martedì 19 aprile 2016

Lo chiamavano Jeeg Robot

Dear Claudio (non Jack), 
Scusa se mi permetto, lo sai mi piaci molto, non ti dico che ti voglio bene come a uno di famiglia perché confesso di sentire delle pulsioni nei tuoi confronti (leggi "mi-ti-farei") che hanno ben poco di fraterno; ma ti stimo, questo sì, e ti apprezzo moltissimo per la tua arte, e ti prego di non considerare quella volta di qualche anno fa, quando ho dormito tuuuuuuutto il tempo della durata di un tuo monologo teatrale: nonostante tu fossi sempre a torso nudo, sono certa fosse colpa della mia stanchezza e non della palla infinita del testo che recitavi, ci mancherebbe! 
Ovviamente ho visto il tuo ultimo film "Lo chiamavano Jeeg Robot" e sono convinta che abbia, anzi che abbiate stra-meritato tutti i premi ricevuti, soprattutto te: interpretazione davvero magistrale, fosse anche solo per la difficoltà (e lo schifo) di fumare mangiando tutti quei budini; e tu poi, bello nonostante quei kg di troppo (conosco bene la sensazione)! 
Però Claudio, oppure Hiro se preferisci,  "tu che puoi diventare Jeeg", con la Nina, la Pinta e la SANTAMARIA (scusa mi è scappata), TI PREGO, non farmi mai più uno scherzo del genere. Non me ne frega niente delle esigenze di copione, io ho già poche certezze nella vita, ho avuto un anno difficile e sono facilmente impressionabile, per tanto, ma porca-di-una-miseria-vacca-ladra-Ceca-zoppa-e-pure-stitica... ai David di Donatello dell'altra sera, non potevi farti prestare, che ne so, un toupet da Sandro Mayer?!? 😳👴🏻🏆#lochiamavanogargamella 


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