Avete mai un fatto un "fioretto"? Si tratta di rinunciare
a qualcosa di caro, in favore di una sorta di grazia "da lassù", per
ottenere qualcosa a cui teniamo molto. Antropologicamente i fioretti hanno fondamenta
religiose, ed essendo io cresciuta con un' educazione cattolica, anche se non
posso considerarmi proprio un'osservante, ho deciso di farne uno. C'è chi lo fa per
tutto il mese di Maggio, chi anche per una vita intera o chi, invece,
approfitta della Quaresima, proprio come come ho fatto io, 40 giorni fa, quando
ho deciso che avrei rinunciato, sì... ma a cosa?
Il fumo no, non vale. Si sa che fumare fa male ma
rinunciando farei del bene a me stessa e non è questo il senso di un
fioretto. Ok la verità è che non fumo molto, ma guai a chi mi tocca quelle
sigarette! E se rinunciassi a mangiare carne? Eh, ma potrei avere una carenza
di ferro! E poi sono toscana, quasi cannibale, quindi non scherziamo proprio!
Posso rinunciare a vedere "House of Cards"? Si certo, così "Striscia" magari
poi "spoilera" anche questo finale ed io mi incazzo peggio che con Masterchef, allora
no. Rinuncerò all' alcool? A internet? Alla macchina? A uscire?
Al sesso? Sentite, la vita è già difficile CON queste cose, figuriamoci SENZA!
Dopo tutti questi ragionamenti ho optato per i dolci. Quindi da febbraio fino
al giorno di Pasqua non ho più ingurgitato torte, biscotti, caramelle e gelati,
rendendomi conto che in realtà ne mangio molto più spesso di quanto io stessa
me ne accorga. Ma forse è un po' come quando da bambini ci dicevano che non
potevamo fare una certa cosa e noi avremmo sfidato anche le mazzate di mamma e i
calci nel sedere di papà, pur di farla. Chiamiamolo "il fascino del
proibito". Quello stesso fascino che ho subito anche da grandicella,
quando quel qualcuno era impegnato ed io lo volevo lo stesso. Pensate che ogni
settimana passo davanti ad una gelateria di Roma, c'è sempre una fila
chilometrica dentro e fuori dalla porta, io non sono mai entrata eppure penso ogni volta che
debba fare un gelato super. Durante questi 40 giorni, quasi ci sarei andata
apposta per assaggiare quel gelato, ma non l'ho fatto #sapevatelo. Ho resistito
a questo e ad ogni altro tipo di dolce. Sono stata a compleanni,e in ottimi
ristoranti, senza cadere nella tentazione del terribile momento del dessert.
Poi sabato sera, allo scoccare della mezzanotte, quando ormai era tecnicamente
iniziato il giorno di Pasqua, ho concluso il mio fioretto mangiando un cioccolatino,
ho fatto colazione con i Cookies, i miei preferiti, e dopo pranzo, da brava
bimba ho incignato il mio meritatissimo uovo di Pasqua Lindor, il migliore. Il fascino, però, era già svanito, tanto è vero che, anzichè passare Pasqua e
Pasquetta a scofanare dolci come state pensando, sappiate che in realtà quel
che ho amato di più, è stato il Casatiello! Per chi non lo sapesse, è un
rustico tipico napoletano ripieno di ogni tipo di salume, formaggio, uova ,
insomma di una bontà inenarrabile. Mia mamma, da brava donna del Sud, lo fa da
Dio e per quanto ne ho mangiato, probabilmente scoppierò entro la fine di
questo post.
Se avete visto Gomorra - La serie (se non lo avete fatto cercate di recuperare immediatamente) ben
conoscerete il pensiero di Salvatore Conte, un boss della camorra che ogni anno rinuncia a una cosa che
ama per non temere più niente. Io di paure ne ho ancora tante, perciò dovrei fare ancora tanti fioretti e rinunce.
Tranne che a lei, alla Radio non rinuncio.
Ah, dimenticavo...quello che vedete è il Casatiello fatto dalla mia mamma #tantaroba
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